Ecco un testo potente per rafforzare la nostra autostima. Lo si può leggere ad alta o bassa voce, meglio se davanti ad uno specchio.

Io mi appartengo e, perciò, posso progettarmi.

Io sono io.

In tutto il mondo non c’è nessun altro esattamente come me.

Ci sono persone che hanno alcune parti come me, ma nessuno equivale esattamente a me. Perciò, tutto ciò che esce da me è autenticamente mio, perché io solo l’ho scelto.

Mi appartiene tutto di me, il mio corpo, con tutto ciò che fa;

la mia mente, con tutte le sue idee e i suoi pensieri;

i miei occhi, con le immagini di tutto ciò che contemplano;

i miei sentimenti, qualsiasi essi siano: rabbia, gioia, frustrazione, amore, delusione, eccitazione;

la mia bocca e tutte le parole che ne escono: educate, dolci o aspre, corrette o scorrette;

la mia voce, sonora o delicata;

e tutte le mie azioni, siano esse verso gli altri o verso me stessa.

Mi appartengono le mie fantasie, i miei sogni, le mie speranze, le mie paure.

Mi appartengono tutti i miei trionfi e successi, tutti i miei fallimenti ed errori.

Poiché mi appartiene tutto di me, sono in grado di familiarizzare intimamente con me stesso. Facendo ciò sono in grado di amarmi e di essermi amica in tutte le mie parti. Posso allora far sì che tutto di me lavori per il mio migliore interesse.

So che ci sono degli aspetti di me che mi sconcertano e altri aspetti che non conosco. Ma finché mi sono amica e mi amo, posso coraggiosamente e con speranza cercare le soluzioni ai rompicapo e i modi per scoprire di più su me stessa.

Comunque io sembri, qualsiasi cosa io dica o faccia e qualsiasi cosa io pensi in un dato momento, sono io. Questo è autentico e rappresenta dove sono io in quel momento.

Quando rivedo più tardi come sembravo, cosa ho detto, come ho pensato e sentito, certe parti possono risultarmi sconvenienti. Posso scartare ciò che mi risulta sconveniente e tenere ciò che si dimostra adatto e inventare qualcosa di nuovo al posto di ciò che ho scartato. Sono in grado di vedere, sentire, emozionarmi, pensare, dire, fare. Ho i mezzi per sopravvivere, per stare vicino agli altri, per essere produttivo e per dare senso e ordine al mondo esterno, alla gente e alle cose fuori di me.

Io mi appartengo e, perciò, posso progettarmi.

Io sono io e sto bene.

—–

Virginia Satir (Neillsville, 26 giugno 1916 – 10 settembre 1988) è stata una psicoterapeuta statunitense, conosciuta per i suoi studi e per la pratica clinica, che ebbero come riferimento la metodologia della terapia familiare.

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