Racconto di una giornata stupenda sul Trenino Rosso del Bernina
Anche una giornata di relax totale può regalare una grande lezione di vita
Alcuni giorni fa ho postato sul mio profilo di Facebook una panoramica di Sankt Moritz presa da un belvedere che si affaccia direttamente sul lago, ora ghiacciato. Nel post vi avevo promesso che avrei dedicato un intero articolo a questa meravigliosa esperienza, perciò, eccolo qui – per voi! Facciamo un passo indietro e vediamo dall’inizio come si è svolta la giornata.
Siamo partiti da casa verso le 6.30 del mattino ed abbiamo raggiunto Tirano (SO) in circa 3 ore di viaggio in auto. Contavamo di riuscire a prendere il treno in partenza alle 9.40, ma non ci siamo riusciti… Tuttavia, non tutto il mal vien per nuocere; abbiamo approfittato del tempo a disposizione (dovevamo attendere fino alle 11) per fare una seconda colazione in un bar che si trova proprio all’angolo, tenendo la stazione del Trenino Rosso alla nostra sinistra. Si tratta di un bar curato e arredato secondo uno stile chiamato Shabby-Chic. Terminata la colazione, abbiamo fatto una passeggiata nella via principale di Tirano e poi ci siamo diretti in stazione (importante sottolineare che c’è una stazione dedicata esclusivamente al Trenino Rosso dove è possibile acquistare i biglietti e prendere l’opuscolo con gli orari di andata e ritorno).
Il viaggio si compone di 14 tappe da Tirano a Sankt Moritz. Si parte da 429 mt sul livello del mare per salire oltre i 2000 mt e scendere nuovamente a quota 1775 mt, altitudine della meta di arrivo. Durante il viaggio, si ha la possibilità di scendere ad una delle fermate per godere del panorama, magari pattinare sul lago ghiacciato e prendere il treno successivo per proseguire il viaggio, oppure tornare alla stazione di partenza.
Giunti a Sankt Moritz si può scegliere se passeggiare attorno al lago (anch’esso ghiacciato) oppure fare un giro nelle vie del paese. Noi abbiamo optato per fermarci su una panchina, addentare uno strepitoso panino portato da casa, poi un kiwi al volo e via a fare una bella passeggiata/foto sulle sponde del lago. Quel giorno abbiamo potuto godere di un tempo stupendo, in cielo non c’era nemmeno una nuvola.
Ecco, questa breve introduzione per darvi qualche informazione utile, nel caso in cui vogliate fare una gita e provare questa esperienza. Il costo del biglietto A/R è di circa 60 euro a persona e i bambini sotto i 6 anni non pagano. Con un supplemento di circa 5 euro a persona (previa prenotazione) è possibile riservare posti nel vagone panoramico, dotato di finestrini più ampi. (Come vedrete nelle foto, anche senza finestrino panoramico, si gode di una vista spettacolare).
Ora la guida turistica lascia la parola alla ricercatrice spirituale che vi racconterà di quanto accaduto durante il viaggio di ritorno verso Tirano. Il racconto prosegue dopo la foto panoramica del lago ghiacciato di Sankt Moritz.
Abbiamo preso posto sul treno delle 14.48 e subito ci ha raggiunti una famiglia con un bambino piccolo, avrà avuto 2 o 3 anni. La madre gli parlava in italiano ed il padre in tedesco, uno spettacolo e musica per le mie orecchie, visto che mi sono laureata in queste due lingue. Vedere un bambino passare da una lingua all’altra con tanta naturalezza mi ha dato una piacevole sensazione… ma non è di questo che voglio parlarvi. La famiglia interessante non è ancora salita nel nostro vagone, lo avrebbe fatto pochi minuti dopo…
Ed ecco che, dopo pochi minuti, sale una famiglia italiana con un bambino che avrà avuto circa 6 o 7 anni. Vi anticipo che il viaggio dura 2 ore e 15 minuti e fin da subito il bambino si è fatto sentire dicendo di avere sete. Ha iniziato a ripeterlo come un mantra. Il discorso si è articolato così, sempre lo stesso, ve lo riporto qui di seguito:
Bambino: “Ma io ho sete!” (con tono lamentoso
Mamma:”Amore, anche la mamma ha tanta sete. Appena scendiamo dal treno andiamo al bar a prendere una bottiglietta!”
Questo “botta e risposta” di sole due battute è continuato a cadenza regolare ed assidua per oltre un’ora. Ammetto che una parte l’ho persa, poichè ho fatto un sonnellino – passare dal freddo al calduccio del vagone ha creato un piacevole torpore. Dopo essermi risvegliata ed aver visto la famiglia italo-tedesca seduta alla mia sinistra, dai toni pacati, gentili ed armoniosi, sono rientrata nel vortice del bambino italiano che chiedeva dell’acqua. E così… ecco che alla Franci viene in mente un’idea: regalare una bottiglietta d’acqua che avevo nello zaino, una bottiglietta integra, chiusa ma di acqua leggermente frizzante.
Mi presento davanti alla mamma del bimbo assetato e le porgo la bottiglietta, sottolineando il fatto che fosse sigillata. La mamma mi chiede quanto voglio e le rispondo che non voglio nulla e che il mio gesto è solo per aiutare questo piccolo bimbo assetato. Ritorno al mio posto. E…il bambino ricomincia la lagna perchè l’acqua è frizzante e lui la beve solo naturale… non potevo credere alle mie orecchie!
Vi ho raccontato questo episodio, poichè spesso ci comportiamo esattamente come questo bimbo viziato e lamentoso. Ci focalizziamo solo sulla critica e non vediamo l’amore e la volontà di aiuto che sta dietro ai gesti. Vi è mai capitato di comportarvi in questo modo? A me spesso capita e credo che l’aver vissuto questa esperienza (comica anzi comicissima) mi abbia dato un grande insegnamento: imparare ad essere grata, anche delle piccole cose (come una bottiglietta d’acqua!).
Questo articolo mi sembra come tante episodi vissuti nella mia infanzia ed adolescenza quando mio padre mi portava
in pulman o in treno e io abituata al necessario ed ad un cibo sano vedevo genitori con bambini piccoli che si lamentavano o bevevano la mattina coca cola allora molto forte; sono cresciuta in un lago che non si gelava ma era una visione celestiale aiutava ad avere una visione luminosa che ho ricordato leggendo del lago ghiacciato e quando d’inverno scendeva la neve era tutto bianco e il lago rimaneva blù scuro poi se c’era vento era belliissimo vederlo sbattere nelle rocce. Grazie per questi ricordi profondi della giovinezza grazie grazie
Grazie a te, Cara Giuseppina per il tuo prezioso commento! Sapere di aver suscitato in te ricordi piacevoli, mi dona molta gioia. Un caldo abbraccio!